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Basta digitare su un qualsiasi motore di ricerca le
parole “investimenti ad alto rendimento” per essere
catapultati in un mondo popolato da guru della finanza
e sedicenti esperti che, a vario titolo, promettono
guadagni stellari in pochissimo tempo con investimenti
a rischio zero.
Ma se sei qui è perché, evidentemente, sai già che gli
investimenti ad alto rendimento e zero rischi non
esistono, che
investire è un’attività seria e che
non si diventa consulenti finanziari dalla sera alla
mattina.
In questo articolo cercheremo di fare un’analisi ad ampio raggio degli investimenti finanziari ad alto rendimento, per capire quali sono le possibilità che si prospettano ad un risparmiatore che voglia capire su cosa investire oggi, ad esempio se in attività potenzialmente molto remunerative a fronte – sembra ovvio, ma lo ribadiamo – di un rischio direttamente proporzionale.
🏆 Qual è il miglior investimento ad alto rendimento? | Hai diverse opzioni: 1.ETF 2.Cripto 3.Trading 4.Beni pregiati 5.Investimenti in startup o Amazon |
🤓 A chi sono adatti? | A investitori esperti e con un’alta propensione al rischio |
⌚ Orizzonte temporale | Fondamentale per massimizzare le performance |
⚠️ Rischi | Medio o alti, soprattutto per gli asset più volatili |
⚖️ Investire tutto in cripto? | No, meglio diversificare |
Investimenti ad alto rendimento: cosa significa?
Oggi un investitore può scegliere tra una vasta gamma di prodotti di investimento, che si differenziano non solo per i mercati e gli asset coinvolti (azioni, obbligazioni etc), ma anche per la tipologia di rendimento che possono dare e il livello di rischio correlato.
In questo senso, gli investimenti ad alto rendimento sono un territorio molto vasto, tradizionalmente dedicato agli investitori più esperti e a chi ha un’alta propensione al rischio, preferibilmente accompagnata da un discreto capitale da mettere in gioco.
Per fare una valutazione seria e strutturata di questa tipologia di investimento vale la pena approfondire la definizione stessa di “alto rendimento”: non si tratta di un valore assoluto e definito a priori, ma una valutazione per certi versi arbitraria che dipende da una serie di elementi che variano sulla base del profilo del singolo investitore e della tipologia di prodotto scelto. Per dirla in termini molto semplici: un piano di investimento con un rendimento medio annuo del 2% può essere un ottimo investimento per alcuni, e un pessimo investimento per altri.
Pianificazione e valutazione del rischio
Quando si parla di investimenti il rischio è un elemento imprescindibile da tenere in grande considerazione, e quando ci si approccia ad investimenti ad alto rendimento questo aspetto diventa ancora più importante.
La valutazione del rischio è il punto di partenza di ogni pianificazione finanziaria perchè coinvolge:
- l’investitore: per ogni investitore viene elaborato un profilo di rischio, una sorta di fotografia che prende in considerazione non solo il patrimonio disponibile, ma anche le proprie caratteristiche personali, la competenza su tematiche specifiche come le operazioni finanziarie e la propensione a correre dei rischi mettendo in gioco i propri risparmi, al fine di aumentare le proprie probabilità di ottenere un rendimento più alto.
- il prodotto: al di là dei rischi generici che accomunano tutti gli strumenti finanziari, ogni prodotto porta con sé dei rischi specifici (pensiamo, ad esempio, al rischio emittente dei titoli obbligazionari): questi elementi insieme determinano la classe di rischio di appartenenza di ogni prodotto. Più è alto il valore, più sono alti i rendimenti potenziali, più aumentano i rischi.
Per comprendere meglio l’importanza della valutazione del rischio, entriamo nel vivo con un esempio pratico di investimento finanziario ad alto rendimento: il portafoglio P7 Moneyfarm. Si tratta certamente del prodotto più aggressivo tra quelli che proponiamo, con un’esposizione azionaria che oscilla tra il 75% e il 90% e un target di volatilità del 14%. I rendimenti sono decisamente interessanti anche per investimenti inferiori ai 50.000 euro, con una media annua del 9,2%.
A fronte di queste cifre, naturalmente, c’è un profilo di rischio elevato dovuto principalmente alla composizione del portafoglio (per la maggior parte azionario con un’esposizione su mercati globali): questo prodotto, dunque, è adatto agli investitori “navigati” che abbiano la possibilità di investire somme importanti sul lungo termini – infatti, più si allunga l’orizzonte temporale, più il rendimento mediano cresce e le probabilità di perdita diminuiscono – non certo a chi si trova ad operare sul mercato per la prima volta o cerca un guadagno sicuro e nel breve termine.
Non tutti gli investimenti sono adatti a tutti gli investitori, ecco perché è importante capire la giusta esposizione al rischio per evitare brutte sorprese. Come consulenti indipendenti, in Moneyfarm applichiamo un attento processo di profilazione ad ogni cliente attivo o potenziale, per essere certi di proporre un progetto di investimento su misura per ognuno di loro. Se stai cercando l’investimento giusto per te, scopri senza impegno la nostra proposta compilando il form online.
RICHIEDI UNA CONSULENZA GRATUITAInvestimenti finanziari ad alto rendimento: quali asset scegliere?
Al di là dei nostri portafogli strategici, quali sono gli asset più idonei per chi ha in programma investimenti ad alto rendimento? Se fossimo negli anni Novanta non ci sarebbero dubbi: il mattone, che da sempre è considerato un bene rifugio caratterizzato da un aumento costante del valore. Ma siamo nel 2024 ed è difficile parlare di investimenti immobiliari ad alto rendimento, anzi, la realtà è che – nella maggior parte dei casi – non conviene più investire nell’immobiliare, ma optare per asset più evoluti: cerchiamo dunque di analizzarli uno ad uno, per capire quali sono le caratteristiche salienti e quali prospettive offrono agli investitori.
1. ETF (Exchange Traded Fund)
Gli ETF sono dei particolari fondi comuni di investimento (o SICAV) negoziati in borsa come qualunque altro titolo azionario, ma la differenza è che sono a gestione passiva, vale a dire che hanno lo scopo di replicare l’andamento di un determinato indice azionario, obbligazionario o settoriale – come ad esempio le materie prime. Gli ETF offrono tre vantaggi particolarmente interessanti:
- garantiscono una totale trasparenza sulla composizione del fondo, e quindi aiutano a diversificare in modo accurato;
- hanno costi di gestione molto bassi: il TER (Total Expense Ratio) varia da 0.15% a 0,50% a seconda della tipologia;
- essendo scambiati in borsa quotidianamente sono più liquidi, quindi più facili da vendere e comprare.
Non è un caso che gli ETF siano alla base della strategia di investimento Moneyfarm: scegliere questo genere di asset nella costruzione dei portafogli permette non solo di generare rendimenti estremamente soddisfacenti sul lungo periodo, ma anche di operare scelte responsabili in ottica ESG, valorizzando cioè gli investimenti che tengano conto delle questioni ambientali, dei valori sociali e della cosiddetta “buona governance”.
Ecco alcune delle nostre guide sugli ETF, aggiornate al 2024:
Scopri la proposta d'investimento costruita per te
- ETF petrolio
- Lyxor ETF
- iShares ETF
- ETF sulle materie prime
- ETF energie rinnovabili
- ETF obbligazionari
- ETF oro
- ETF idrogeno
- ETF green economy
- ETF S&P 500
- ETF caffè
- ETF platino
- ETF nickel
- ETF acqua
- ETF argento
2. Criptovalute
Quello delle criptovalute è un asset molto particolare e che negli ultimi anni ha conquistato migliaia di investitori, complice un certo entusiasmo per l’idea stessa di una “moneta virtuale” che si genera e si scambia esclusivamente in via telematica sfruttando la tecnologia blockchain.
Nel 2017 non si parlava d’altro, e ancora oggi, dopo che il 2021 si è concluso in maniera ottimale, le cripto entrano di diritto nel ventaglio dei possibili investimenti ad alto rendimento. Se ti stai chiedendo se i bitcoin fanno per te, sappi che è difficile fare una valutazione sul lungo termine su strumenti ancora “freschi” da un punto di vista finanziario: le previsioni sulle criptovalute per il 2024 fanno ben sperare, ma non bisogna sottovalutare il fatto che si tratta di asset che, contrariamente a quanto si possa pensare, non sono affatto impermeabili alla volatilità dei mercati finanziari tradizionali.
3. Trading Online e Trading Automatico
Il trading online è, molto spesso, il punto di partenza per chi si affaccia al mondo degli investimenti per la prima volta, attratto dai costi piuttosto bassi, dalla facilità di partecipazione e dalla presenza di numerose di piattaforme di trading che permettono, in pochi click e comodamente dal divano di casa, di acquistare e vendere liberamente titoli finanziari. Il vantaggio del trading online – dando per scontato che ci si affidi esclusivamente ad operatori autorizzati dalla Consob – è che è possibile scegliere direttamente la strategia da attuare, e quindi godere della libertà di optare per prodotti ad altissimo rendimento. Peccato che il rovescio della medaglia sia tutt’altro che trascurabile: investire il denaro in totale autonomia e senza alcun tipo di consulenza professionale significa correre dei rischi altissimi, mettendo a repentaglio il proprio patrimonio ed esponendosi a perdite ingenti: secondo i dati, il 66% delle persone che fa trading online perde il proprio denaro.
Un discorso molto simile si può fare per il trading automatico, particolarmente in voga negli ultimi mesi: si tratta di un nuovo “trend” basato su un software che, una volta impostati i parametri della propria strategia di investimento con l’algoritmo, analizza i dati e si occupa dell’operatività in autonomia. Anche in questo caso, a nostro avviso la mancanza di figure professionali e preparate, capaci di interpretare l’andamento del mercato non solo alla luce dei dati analitici ma anche attraverso la propria “sensibilità finanziaria”, riduce drasticamente le probabilità di guadagnare (e aumenta quelle di andare in perdita).
4. Beni pregiati e beni di lusso
Quando si pensa agli investimenti ad alto rendimento, uno dei primi asset che viene in mente è certamente quello legato ai beni pregiati e di lusso. In effetti si tratta di un mercato globale che sembra risentire meno degli altri della crisi e che può dare prospettive di rendimento interessanti, ma ad una condizione: muoversi agevolmente nell’universo degli investimenti finanziari non è sufficiente, bisogna conoscere in modo approfondito il prodotto – vale a dire il bene – di cui si tratta. Un appassionato di orologi o di auto d’epoca, con una discreta conoscenza del prodotto e delle sue potenzialità, avrà senz’altro più strumenti per valutare questo genere di investimento, ma chi ha poche frecce al proprio arco potrebbe trovarsi ad operare basandosi esclusivamente sulle proprie sensazioni, rischiando di non cogliere opportunità di rendimento interessanti o, peggio, realizzare pessimi affari.
5. Investimenti in startup
Si tratta di uno degli investimenti più ad alto rischio, perché coinvolge realtà che, pur con un grande potenziale, navigano a vista e non possono offrire alcun tipo di garanzia. La storia insegna che molti dei brand che oggi consideriamo di successo sono nati da startup che, grazie agli investimenti, sono cresciute fino a diventare dei veri e propri colossi (e hanno riempito le tasche dei propri investitori con rendimenti altissimi), ma non è sempre valido il contrario. All’interno di un portafoglio strategico sapientemente diversificato, scegliere di investire una piccola parte del proprio patrimonio in startup può essere un modo appagante per sposare un’idea, un sogno, non certo per un rendimento sicuro.
6. Investimenti in obbligazioni ad alto rendimento (High Yield Bonds)
Gli investimenti ad alto rendimento, noti anche come “High Yield Bonds“, rappresentano una classe di titoli a reddito fisso che offrono un rendimento superiore rispetto alle obbligazioni tradizionali. La natura di questi strumenti finanziari è strettamente legata al grado di rischio associato, che si traduce in una maggiore remunerazione per l’investitore.
Le obbligazioni ad alto rendimento sono generalmente emesse da società che presentano un profilo di credito meno solido o da entità con una valutazione creditizia inferiore. Ciò significa che esiste un rischio maggiore che l’emittente possa non adempiere agli obblighi di pagamento degli interessi o del capitale. Ad esempio, una società in difficoltà finanziarie potrebbe emettere obbligazioni ad alto rendimento per finanziare la propria crescita o la ristrutturazione, offrendo in cambio un tasso di interesse più elevato.
Il rischio maggiore si riflette anche nei rating assegnati dalle agenzie di valutazione, che classificano queste obbligazioni come “speculative grade” o addirittura “non-investment grade”. Un esempio classico potrebbe essere un’obbligazione emessa da una società emergente nel settore tecnologico, che cerca di raccogliere capitali ma è soggetta a forti fluttuazioni del mercato. A fronte del rendimento potenzialmente elevato, è necessario bilanciare il portafoglio includendo asset più sicuri, come obbligazioni governative o titoli di società ben capitalizzate, che possono fungere da “ammortizzatori” in caso di eccessiva volatilità.
7. Investire in azioni Amazon
Non è un mistero che Amazon, la società fondata da Jeff Bezos, sia una delle aziende più grandi al mondo, con un fatturato da capogiro che ha visto una forte crescita anche durante i mesi di pandemia globale. Tutti sappiamo cos’è Amazon, tutti abbiamo fatto almeno una volta un acquisto online: perché non investire nelle sue azioni? In questo momento il titolo sta viaggiando oltre i 3.000 dollari ad azione, e lo storico – per quanto non sia indicativo di una rendita futura – è caratterizzato da rendimenti notevoli: chi ha investito in azioni Amazon 10 anni fa oggi ha messo da parte una vera e propria fortuna. Sebbene tutti segnali facciano ben sperare, bisogna considerare due aspetti: il primo è che il mercato in questo momento ha aspettative altissime, e non è detto che l’azienda, seppur goda di ottima salute, sia in grado di soddisfarle; il secondo è che Amazon, per decisione amministrativa interna, non distribuisce i dividendi agli azionisti, ma li utilizza per investire nell’espansione dell’azienda.
Conclusioni
Abbiamo visto quali sono gli asset più comuni per fare investimenti che, a fronte di una notevole complessità e di una significativa esposizione al rischio, possono dare alti rendimenti, ma non è l’unica strada per mettere a frutto i propri risparmi.
In Moneyfarm, grazie al nostro team di professionisti e agli esperti del Comitato Investimenti che monitorano costantemente l’andamento dei nostri portafogli, gestiamo il patrimonio di oltre 60.000 risparmiatori ad un ritmo di crescita che è sempre stato a doppia cifra anno su anno. Scopri come ottenere il massimo dal tuo patrimonio senza rinunciare alla sicurezza con le strategie di investimento Moneyfarm: compila senza impegno il form.
Domande Frequenti
Cosa sono gli investimenti ad alto rendimento?
Non esiste una definizione assoluta di “alto rendimento”, dipende da una serie di elementi che variano sulla base del profilo del singolo investitore e della tipologia di prodotto scelto. In generale, sono investimenti dedicati ai traders più esperti e a chi ha un’alta propensione al rischio, preferibilmente accompagnata da un discreto capitale a disposizione.
Cosa si intende con valutazione del rischio?
Si intende sia il profilo di rischio dell’investitore, vale a dire le sue caratteristiche e la sua propensione a mettere in gioco i propri risparmi, sia al profilo di rischio del prodotto che, in genere, è proporzionale alle possibilità di rendimento.
Qual è il portafoglio Moneyfarm a più alto rendimento?
Il portafoglio P7, con un’esposizione azionaria che oscilla tra il 75% e il 90% e un rendimento medio annuo che si attesta intorno al 9.2%.
*Gli investimenti in strumenti finanziari sono soggetti alla variabilità del mercato e possono determinare la perdita, in tutto o in parte, del capitale inizialmente investito.